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vano anche nel vecchio giardino che fronteggiava la casa.

I signori e le dame furono subito condotti al primo piano dove trovarono negli spogliatoi l’occorrente per pulirsi dalla polvere e rinfrescarsi. Poi discesero nella vasta sala da pranzo.

— Così va bene! — esclamò don Ludovico vedendo la mensa imbandita.

La comitiva seguì allegramente l’esempio dell’arciprete, prendendo posto intorno alla tavola. Bianca ed Elena vollero restar vicine. Annibale Rigo più incipriato e azzimato del solito, e col suo bel codino di protesta contro le idee e le mode nuove, si mise al fianco di Bianca; e il gran cacciatore Virgilio de’ Grassi con la cipria anch’egli e con la coda legata da un bel nastro, ma con gli stivaloni, a differenza del Rigo che portava sempre lo scarpette, si mise al fianco di Elena. Di fronte a questo gruppo si trovò Aurelio con Ettore. La sorella del farmacista si maneggiò del suo meglio per sedersi vicina al dottor Marco Apolonio, che ella onorava di una mal corrisposta predilezione. Le altre signore si aggrupparono intorno a don Ludovico col capitano Gori, il nobile Alessandri, il farmacista e il dottor Volpi, che parlava poco o guardava sempre la sua signora. Al relativo silenzio che suol accompagnare la prima portata, seguì ben presto un allegro conversare.