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Venturi, attenendosi scrupolosamente al parere degli artisti stimatori, pagò in contanti e in valori la somma complessiva di trentaseimila lire.

Nelle lunghe conversazioni Paolo Venturi tornò a parlare di un altro progetto suo, già noto agli amici: quello del podere modello. Podere modello, non soltanto per la coltivazione intensiva e scientifica, ma ben anche per la maniera di vivere e di alloggiare dei contadini e per le mercedi.

Questo entusiasmava specialmente Riccardo, che aveva ereditato dai suoi antenati la passione della terra, resa in lui più nobile e pura dalla luce scientifica e dalle tendenze umanitarie. Anch’egli voleva fare qualcosa di simile con la sua terra di Malgrate, allargando il fondo con qualche opportuno acquisto. E Paolo lo incoraggiava.

Tali progetti e le relative discussioni occuparono molto i due giovani; e Leonardo, Antonietta e Maria vi presero larga parte.

Era come una nuova aurora, una aurora di pace che sorgeva sulla famiglia dopo tante tempeste.


Nel frattempo Angelica aveva messo alla porta Luciano Monti. Non voleva assolutamente che egli la compromettesse colle sue assiduità.

Monella! — esclamò il dottore Melchiorre