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al Ministero dell’istruzione riescirà a farsi dare una cattedra.
— Gli auguro tutte le felicità.
E da capo guardava Maria che fingeva di non vedere quelle occhiate.
Paolo Venturi ricondusse la conversazione alle belle arti. Era stato recentemente nel negozio Klein e nominava le tele che si potevano ricuperare. Leonardo subito si rianimò. Non lo diceva, ma si capiva benissimo che quella speranza gli faceva dimenticare i suoi dispiaceri. Peccato che i migliori quadri, il Sassoferrato, la testa colossale del Correggio, il Breughel, il Ferramola erano stati venduti fin dai primi giorni.
Ci vollero quasi quattro mesi prima che l’affare Klein fosse liquidato. Quattro mesi di noie, di angoscie, di visite d’uscieri, di comparse, e di continui contatti con la carta bollata. Verso la fine di luglio finalmente quella lunga tortura ebbe un termine.
Valmeroni ricuperò una trentina di quadri tra buoni, mediocri e insignificanti e un certo numero di oggetti: bronzi, statuette, vecchie lampade, vasi, ceramiche.
Augusto Klein non comparve mai alle udienze: fu dichiarato irreperibile e condannato in contumacia.
Felice di riavere quei suoi vecchi amici, di-