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cinquantamila lire, in confronto di trecentomila, sono poche. Non ci avevo mai pensato. Oggi è per me il giorno terribile che mi rivela tutte le realtà fatali della vita; solo da questo momento comprendo il vero valore del denaro. È sciocco chi lo disprezza, come è vile chi lo pone in cima a tutto. Se io avessi le mie trecentomila lire, potrei salvare tuo padre dalla rovina, tutta la famiglia dalla povertà, e fare la felicità di Riccardo ed essere felice con lui...

— Riccardo non chiede che il tuo amore...

— Lo so, ma ci si ama meglio nell’agiatezza. Quel demone tentatore m’ha posto sotto gli occhi il quadro di due amanti ricchi e quello di due poveri sposi. E, va là, il primo è molto più seducente.

— Ebbene, cosa vuoi fare?

— Che posso fare? Consumarmi nell’impotenza. Odiare con tutte le mie forze l’uomo che mi ha derubata e un sistema di cose che favorisce la violenza, l’impostura, l’ingiustizia.

Stanca, spossata, ella si lasciò cadere su una sedia e tacque, guardando il suolo con gli occhi stralunati.