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essendo d’indole molto affettuosa egli soffriva sordamente di quella specie di relegazione. Gli pareva duro che il vincolo d’amore fosse già così lento, così vicino a sciogliersi. Quella sera specialmente con tanta tristezza nell’anima, con tanto bisogno di conforto, gli sarebbe stato dolce di coricarsi vicino alla sua compagna, di abbracciarla, di piangere sul suo petto.

Fino a due giorni prima, quando egli era assalito dalla sua nostalgia sentimentale, si rifugiava presso la cara vecchia che trovava le parole più dolci per confortarlo. Ora la consolatrice era scomparsa, ed egli si sentiva solo come un fanciullo abbandonato. Gli restavano i figli...

Ed egli li adorava. Ma era un debole e sentiva profondamente nell’anima esulcerata che i suoi figli gli rimproveravano la sua debolezza, poichè avrebbero voluto trovare in lui l’appoggio, la guida, il valido sostegno di cui egli medesimo aveva d’uopo.

Soltanto le madri, specialmente certe madri, forse troppo tenere e pietose, sanno compatire la debolezza dei loro figli anche quando sono diventati uomini, perchè li rivedono bambini; esse sole non li avviliscono col loro compatimento. Il compatimento dei figliuoli per i genitori è invece quasi sempre amaro, pungente. Lo stesso Riccardo, così buono e rispettoso, lasciava apparire nella tristezza della sua attitudine quanto egli si sentisse defraudato nel suo