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tanti anni di silenzio, così doveva giungere al suo orecchio il nome di suo padre?
Così, doveva sapere che una volta almeno, prima di morire, egli si era ricordato di lei?
Ed era poi tutto vero ciò che le scriveva quel suo fratello Giorgio Cantelli? E se non era vero, perchè avrebbe mentito? Cos’altro poteva spingerlo a rivolgersi a lei, l’intrusa, l’odiata, se non un forte interesse pecuniario?
La cosa, in complesso, doveva essere vera; e i signori Cantelli dovevano avere una tremenda paura di dover perdere le trecentomila lire. Altro che vantarsi della vincita sicura di quella causa! Era inesperta, ma non sciocca. Se le offrivano cinquantamila lire, bisognava che il pericolo fosse grande. Senza un grande pericolo, non le avrebbero offerto quella somma; sicuri di vincere, non le avrebbero neppure scritto. E non le parevano capaci di molta delicatezza, nè di molti riguardi alla memoria del padre.... Suo padre!.... Egli era dunque morto?... Morto senza ch’ella potesse vederlo, neppure una volta in sua vita?... Perchè non l’aveva chiamata almeno al suo letto di morte?... Ella sarebbe andata, sarebbe accorsa, per portargli il suo affetto, i suoi baci... per ricevere la sua benedizione... Non aveva dunque sentito il desiderio di vederla? Non aveva pensato che ella doveva desiderare ardentemente di