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tamente legata alle teorie socialiste, delle quali dovrebbe essere l’anima e la poesia, questa religione potrà da sè sola rivoluzionare il mondo e mutare la faccia delle cose. Ed è evidente che i popoli l’attendono. Non per nulla le anime ingenue e le intensamente pensose si interessano a tutto ciò che riconduce il nostro pensiero a Gesù e ai primi periodi del cristianesimo; non è già un ritorno all’antico, non un rifiorire di cose morte, come taluni credono; è piuttosto la simpatia naturale istintiva della situazione nostra con una situazione analoga. Allora, in quel buio di schiavitù sotto al peso insolente di una società ebbra di fasto e di gozzoviglie, una grande cosa si maturava: ora, sotto l’impero dei cannoni e l’onnipotenza dell’oro, se ne prepara una grandissima, che potrà sembrare la concretazione reale, scientifica dei sogni ardenti di allora. Ma quando, dove, come si effettueranno questi fatti?... E poi? Sarà ancora una delusione? Le speranze di tante anime saranno ancora derise? Il sacrificio di tante vite — e chi sa quante saranno! — verrà ancora sfruttato dai farisei, dai traditori, dagli egoisti e dagli scribi?... No, se l’amore universale camminerà d’accordo con la scienza... E’ forse un sogno questo accordo sublime? M’illudo io forse come un fanciullo?...»
Egli si era levato in piedi dominato da una grande commozione, ed i suoi occhi pieni di scin-