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— Non è possibile. Non tu sei di quelle. Faustino ha innamorato la tua fantasia, il tuo intelletto: Riccardo ha risvegliato un momento la tua squisita sensibilità; l’uomo che tu devi amare, forse non lo conosci ancora.

— Un terzo? Oh!... E a quali segni lo riconoscerò? Come farò a sapere che è il grande, il vero, l’eterno amore? No, cara, io non crederò più all’amore eterno: e non mi sposerò. Se il mio cuore è debole, la mia volontà è forte e io voglio essere onesta e leale: non giurerò mai, dacchè non ho la sicurezza di mantenere completamente il mio giuramento.

Antonietta le accarezzò i capelli e la baciò in fronte con un sentimento quasi materno.

— Io spero invece che un giorno disprezzerai il Belli come se lo merita; mentre Riccardo riescirà a convincerti del suo grande amore e a farsi amare da te.

Maria non rispose e cominciò a spogliarsi. Antonietta seguì il suo esempio. Quando furono in busto e gonnella bianca, si sciolsero i capelli.

Antonietta, che aveva capelli nerissimi e ricciuti, un po’ corti, disfece il ciuffo capriccioso che portava sul vertice del capo e serrò quella ribelle matassa di riccioli in una cuffietta di tulle bianco che la rese ancora più graziosa. Era di quelle creature che sono tanto più belle quanto meno si coprono. Il più ricco abito, non