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— Chi è colui che ti ha baciata così? Dillo a me, dillo. Ti ama egli almeno? Sì?... Dimmi, chi è?

— Riccardo, tuo fratello — mormorò Maria coprendosi la faccia.

— Riccardo ha osato?... Deve amarti come un pazzo per avere avuto un tale ardire, lui, così timido e riservato.

— Chissà! Può avermi soltanto desiderata. Ora non credo più che i baci ardenti siano una prova di vero amore. Non lo crederò mai più. Sono diventata maliziosa: sento in me stessa il fatale dualismo della vita. Ma anche se mi ama davvero, fece male Riccardo, molto male. Non è lecito turbare così la sensibilità di una creatura che non si è conquistata prima con l’amore. Ora io non credo più in me stessa. E se Faustino Belli mi chiedesse in moglie, dovrei rifiutarlo, pur amandolo ancora.

Il viso di Antonietta si rischiarò; per quanto dolorosa le paresse la situazione psichica di sua cugina, si consolava sentendola dire che, in ogni caso, avrebbe rifiutato Faustino Belli. Ella disse:

— Tutto si dimentica quando non si ama: e tu non ami veramente nè Faustino nè Riccardo.

— E se la mia natura fosse tale che io non potessi amare esclusivamente nessuno, pure sentendo nelle mie vene il fuoco dell’amore? Che vita miserabile sarebbe la mia?