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— E tu l’obbedisci veramente?

La signora si lasciò scappare una risata.

— Oh! il meno che posso, come ho sempre fatto con chi ha preteso di comandarmi! Ma, insomma, è lui che comanda.

Maria la guardava sorridendo. Che donna beata! Non s’era inquietata, neppure nei momenti più gravi, purchè ella potesse vestirsi bene, aver molte persone intorno a sè, essere ammirata e corteggiata. Essere bella e divertirsi: la vita non aveva altro significato per lei.

E avrebbe sacrificato un mondo pur di soddisfare quel suo prepotente bisogno. Senza la sorveglianza di Riccardo ella avrebbe dilapidato in un paio d’anni tutti i denari che erano riesciti a riscuotere da queirusuraio di Augusto Klein. Nonostante la vigilanza di Riccardo era certo che ella trovava il modo di spendere allegramente il più che poteva. E suo marito l’adorava; e lei stessa protestava di amarlo con tutto il cuore; le stesse proteste le faceva ai figliuoli; e forse era sincera, purchè non le impedissero di essere bella e divertirsi. Ora Maria provava quasi un senso d’invidia per quella bella bambola così serena nel suo egoismo. E si diceva tristamente:

„Lei almeno ha avuto un obbiettivo sicuro nella vita: essere bella e divertirsi. Cosa chiara e semplice. Io non saprei appagarmi di così poco. Valgo più di lei? Chissà. Sogno tante cose!