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impiego come il tuo, se fossero capaci di fare l’impiegato. Per far l’artista bisogna esser ricchi, o almeno aver da vivere; senza denari quella dell’artista è una professione da pazzi... o da minchioni.

Quella sera inveiva contro se stesso: si dava dell’imbecille a tutto spiano, perchè si arrovellava da sette mesi su un quadro impossibile, che non poteva condurre a termine come intendeva lui, e che l’avrebbe reso bersaglio alle beffe dei colleghi.

Riccardo lo ascoltava con interesse, pure non riuscendo a distrarsi completamente dalle proprie inquietudini; delle quali naturalmente non parlava.

A un certo punto entrarono nella sala due suonatori vestiti con molto decoro. Uno era giovane e cieco; l’altro, vecchio, tutto bianco, con una bella barba, alto, imponente, ma paralitico. Un dolore concentrato traspariva dal viso pallido e macilento del cieco; l’altro manifestava in tutto il suo atteggiamento una profonda, ma dignitosa rassegnazione. Cominciarono a sonare un pezzo serio, più da concerto che da caffè; pareva musica tedesca, di un’infinita tristezza, piena di poesia.

— E’ un buon violinista — disse il pittore: — è un artista questo povero cieco. Peccato che gli tocchi sonare con uno strumento meschino; tuttavia fa miracoli.