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E la baciava perdutamente. Il delirio si era impadronito di lui; la passione lungamente compressa, la gelosia che aveva provato vedendo Maria discorrere e passeggiare con Faustino Belli, e quell’ora suggestiva del crepuscolo in quelle stanze strane, in mezzo a tutta quell’arte, a quelle figure mistiche, a quegli angeli, a quelle martiri mezzo nude, tutto aveva contribuito ad esaltarlo, ad accecarlo. Timido, riservato per indole, aveva taciuto lungamente, fino a che la passione traboccante non l’aveva sopraffatto. Ora non poteva più dominarsi. Dacchè le parole appassionate prorompevano dalle sue labbra, Fincanto era spezzato. Il torrente straripato trascina nel suo furore tutto quanto dovrebbe fargli argine.

Le sue braccia vigorose stringevano sempre più forte il corpo delicato della fanciulla. Come una lava ardente i baci deliranti le scendevano dai capelli fino al collo. Maria sempre lo respingeva. Ma le sue forze non bastavano. Tuttavia Riccardo non andava oltre ai baci con le sue ardenti carezze. Troppo grande, ingenuo e profondo era il suo amore. Il pensiero, inasprito dalla gelosia, varcava ogni limite; ma gli atti non seguivano il pensiero. E non ostante la determinata volontà di farla sua, per strapparla al rivale, non osava ricorrere alla violenza. La paura di strapazzare quel corpo delicato dominava ancora la sua passione.