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avvertirlo che il signor Ermondi mandava a prendere i quadri da fotografare.

— Va bene! Vado subito.

E rivolgendosi a Maria, la invitò a salire con lui, per vedere l’imballaggio dei quadri.

Salirono al secondo piano. Le stanze che Leonardo Valmeroni aveva tenute con tanta cura, erano in grande scompiglio. I quadri partivano. Le sante, le Vergini, i guerrieri, i personaggi storici giacevano in singolare promiscuità sul pavimento. Sulle pareti, alla luce che entrava dalle finestre spalancate, si potevano segnare le diverse misure dei quadri già stati appesi, tanto la tappezzeria era sbiadita tutta all’intorno. Gl’imballatori lavoravano nell’ultima sala ed i colpi dei loro martelli sui chiodi delle casse rimbombavano in tutto l’appartamento.

— Ah, poveri quadri! — esclamò Maria. — È una tristezza questa partenza.

Riccardo sospirò.

Entrarono i fattorini del fotografo per portar via i quadri da fotografare. Erano: la testa colossale della Madonna che è dipinta nella cupola della cattedrale di Parma, studio autentico del Correggio; la Vergine col bambino, del Sassoferrato; il quadretto di Breughel e una Sacra Famiglia del Perugino.

Mentre Riccardo faceva la consegna, Maria girava per le sale. Trovò in un cantone la