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— Non degna di risposta?!... Oh! non la pretendo a giudice io!... Non ho risposto perchè non avrei saputo cosa rispondere.
— Io le scrivevo se voleva accordarmi la sua fiducia.
— Non ho nessun motivo per negarle stima e quindi fiducia; e lei lo sa. Era dunque superfluo scrivere.
— C’è dell’ostilità in lei contro di me.
— S’inganna, cavaliere. Nessuna ostilità.
— Può darsi. Ma neppure un briciolo di amore.
— Questa è un’altra cosa. E poi... L’amore non è per me.
— Non è per lei?... È come se il sole dicesse che non vuol risplendere; è come...
Una bella risatina troncò lo slancio lirico dell’ingegnere.
Alcuni incidenti del movimento cittadino interruppero il colloquio. Arrivarono così in via Monforte.
— Come! Va già a casa?... Andiamo fino in fondo. Saliremo sul bastione.
— Non ho tempo. Ho da lavorare.
— Vuol mettersi a lavorare subito? Via, faccia ancora due passi con me.
— Per compiacerla...
— Ma dunque non crede alle mie parole?
— A quali?
— Oh! a quelle che esprimono i miei più teneri sentimenti per lei...