Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 182 — |
più tacere. Si tratta di Eugenia?... — domandò Leonardo.
— Di Eugenia?... No... Non so nulla di lei. Non l'abbiamo veduta partire in mezzo ai fiori e alla gioia?
Vi era un filo d’ironia nel suo accento, ma nessuno credè opportuno di rilevarlo.
Antonietta e Maria apparvero sulla soglia.
Tutti le guardarono.
— Ebbene? si è addormentata? Ha fatto effetto il calmante?
— Sì. Ma pare che sogni. Si agita, geme...
— Naturale. Digerisce. Domani starà benissimo.
— Dunque, Riccardo, racconta. Cosa hai saputo di così terribile?
— Oh, tu, zio, ne avrai gusto... Cioè, avrai gusto perchè si tratta di smascherare uno che tu detesti.
— Faustino Belli?...
— L’ hai detto.
— Smascherare Faustino Belli?... Dunque lo credete un indegno?... Saranno calunnie. Non possono essere che calunnie.
— Oh, babbo, se tu sapessi...
— Non voglio sapere.
— Questo è degno di te! — esclamò il Pagliardi. — Invece bisogna sapere.
— Ebbene, sentiamo. Parla pure, Riccardo. Di’ tutto quello che sai. Io ti dico fin d’ora che