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sava: „Egli è generoso: ha voluto togliermi al mio inganno, impedirmi di coltivare una speranza che non sarebbe mai appagata. Per non avvilirmi, ha soggiunto che mi ama... che mi sarà sempre amico... perchè io non sogni che egli mi voglia sposare... Ma chi gli ha detto che io lo sognassi?... I miei occhi?... Oh, che vergogna!“
E ricominciava a piangere. Così la sua anima semplice e retta aveva intuito la falsità delle proteste amorose dell’astuto seduttore, ma non potendo indovinare il movente perverso, lo stimava guidato da un sentimento generoso di pietà e di delicatezza per la povera fanciulla che ingenuamente lo amava. Accade talvolta nel nostro mondo, dove gli ingenui sono quasi sempre vittime dei tristi, che la suprema malizia sia frustrata e delusa dalla ingenua bontà. Ma guai se la inesperta creatura non rimane ferma nel suo primo giudizio; guai a lei se si allontana da quel primo sentimento che è l’istinto di difesa della sua anima incorrotta.
Alla prima e alla seconda lettura di quella lettera un solo fatto aveva attirata l’attenzione e colpito il cuore della fanciulla: Faustino Belli non voleva sposarla e neppur sedurla — lo protestava altamente: — „non vi chiedo nulla“ diceva egli. E le parlava di un altro uomo che l’avrebbe resa felice. Dunque non l’amava. Le altre parole d’amore, le proteste di adorazione