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— Uff! che ragazzo insopportabile e mal educato tu sei....
Maria lo lasciò sfogare, poi, ripigliando il discorso:
— Sicchè, dunque, compra o non compra questo Klein?
— Pare di sì. Oggi intanto lo abbiamo a pranzo col cavalier Belli, naturalmente, e degli altri. Un gran pranzo, vedrai. Hanno speso parecchio senza quello che avranno preso a credito, come il solito. Hanno fregato e lustrato tutto il giorno!
— Stamani non ne sapevano niente...
— No. La gran notizia è venuta dopo.
— Ma che bisogno c’era di dare un pranzo con tanta furia?
— Nessun bisogno; usano così in casa nostra: sai bene, quando si montano!
— In ogni modo, sarebbe bastato invitare il tedesco.
— Ti pare?... Il cavalier Belli è l’amico, il consigliere del compratore e il protettore nostro; senza di lui non si fa nulla.
Maria sentì in fondo al cuore quell’amara ironia, che ritornava sempre sulle labbra di Riccardo quando parlava di quell’uomo. Avrebbe voluto interrogarlo, indurlo a formulare chiaramente le sue accuse contro l’amico della famiglia; ma non osò; non era quello il momento.
Giunti in capo alla via Monte Napoleone,