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Il cielo si faceva sempre più nero; in fondo all’orizzonte alcune strisce sanguigne tagliavano sinistramente la densità delle nubi; il fiume gonfio pareva incalzato dalle furie.
— Non è possibile traversare la corrente — disse Paolo Venturi.
— E allora?
— Allora... ritorna a terra e prendi una carrozza.
Paolo voleva che tornassero a terra tutti, bastando egli solo a condurre la barca fino alla darsena; ma il capitano e Bertalli non vollero lasciarlo. Il Pagliardi invece accettò il consiglio. Il calesse dell’oste lo ricondusse a casa con le ragazze.
Rimasti soli nella barca, i tre giovani si misero a remare con tutto il loro vigore.
Il Venturi era contento di quella fatica e del vento che gli diacciava il sudore e delle onde che gli spruzzavano il viso. E mentre il suo corpo si abbandonava alle intemperie, gittando con voluttà, nel faticoso esercizio, l’esuberanza incresciosa delle forze, la sua mente libera tornava al pensiero dominante: a Antonietta Valmeroni, la donna che egli amava in disperato silenzio.
„Come finirà?... Come finirà?“ si chiedeva affannosamente, e un dubbio amaro come un rimorso si svegliava nella sua coscenza. Con quale diritto aveva egli istillato la diffidenza nel