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Risposero allegramente e sedettero intorno alla tavola.
Maria guardò il capitano. Le parve triste, mortificato. Ella si chiedeva: „È possibile quello che dice Antonietta? Con quel viso onesto, con quell’espressione di profondo affetto, è possibile che sia un volgare seduttore?“
La conversazione, guidata dall’avvocato Pagliardi, riprese la solita china: i tempi passati, le guerre, le persecuzioni austriache, le emigrazioni.
— Quando ero studente al ginnasio bisognava presentare tutti i mesi il biglietto della comunione, altrimenti erano grossi guai. Cosa direbbero se lo sapessero i nostri studentelli di adesso che si lagnano di non essere abbastanza liberi?...
— E voialtri — osservò Paolo Venturi — presentavate il vostro bravo biglietto tutti i mesi, lo credo; ma non credo che vi foste veramente confessati e comunicati.
— No, veramente, almeno non sempre. La fabbricazione dei biglietti della comunione era diventata un’industria: una tipografia li stampava a centinaia e gli studenti li compravano.
— Sempre così. Il pensiero non si soffoca, la fede non s’impone.
— Un freno però ci vuole.
— Ci siamo! — esclamò il capitano, e cominciò a fischiare un valzer.