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citata anche e resa impaziente dalle molte e diverse commozioni della serata, entrò subito in argomento.

— Siete innamorato della piccola istitutrice — disse, parlando francese, mentre il pianoforte tremava sotto a una valanga di note: — che cosa intendete di fare?...

Una scrosciante risata fu la prima risposta del cavaliere.

Ella rimase imperturbabile, mostrando con l’atteggiamento che aspettava una risposta meno evasiva.

— Povera amica mia! — sospirò l’Anselmi, passando improvvisamente da quella grande ilarità a una sentimentale mestizia: povera amica mia, sempre poetica, sempre piena d’illusioni! Ma dunque voi non vi accorgete del tempo che passa? Bel tipo, però!... per Iddio! bel temperamento! Davvero v’invidio. Se vi vedeste in questo momento, siete bella da far impazzire, bella come diciotto anni fa, quando vi ho sacrificato la mia posizione e il mio avvenire...

— Badate a quello che dite!...

— .... Scusatemi, cara, riprese l’Avvocato, in modo insinuante... Era per dire che insomma questa occasione favorevole poteva essere usufruttata assai più piacevolmente... almeno per conto mio.

Le aveva preso una mano, e le sue dita sottili e lunghe di voluttuoso rapinato, scorrevano mollemente sul bellissimo braccio nudo.

Ella sostò un momento, come assopita nei dolci ricordi che si risvegliavano nel suo cuore sotto quelle carezze.

Poi rabbrividì, si raddrizzò, e ritirò la mano;