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nell’ingranaggio 159

quali si combatte devono essere ponderate. Crivelli non ha ponderato le sue; se lo avesse fatto non le avrebbe portate sul teatro, lui che è un uomo onesto; avrebbe capito a chi le doveva lasciare. Dico bene? Le pare, signora?

Edvige non rispose subito: pareva occupata a guardare la punta della scarpina cho le usciva deliziosamente di sotto alla trina bianca della piccola gala cucita sotto l’orlo della sottana.

Anche Santini pareva occupato in quella contemplazione. Poco prima il professore Scamozzi, che gli stava seduto accanto, lo aveva urtato lievemente nel gomito per domandargli se dovevano entrare nella disputa; ma Santini, scuotendo il capo bisbigliava sorridendo:

— Ti pare? Non vedi che confonde la quistione agraria con la beneficenza?

.... È meglio che lo approviamo, sarà più divertente.

Di fatti, appena il commendatore Bardaniti si tacque, mentre Edvige di solito così pronta cercava una buona risposta, l’ingegner Santini le venne in aiuto esclamando:

— Bravo Commendatore! così penso anch’io, e mi fa piacere di trovarmi d’accordo con una autorità del suo peso. —

Edvige alzò lentamente gli occhi e glieli piantò in faccia con una espressione, che lui solo comprese.

Intanto la contessa Vimercati, una donnetta su i quarantacinque anni, piccola e grassa, con una buona faccia larga, facile a lustrare, entrò a dire tutta seria e tutta convinta:

— Davvero, Commendatore, sono contenta anch’io di avere sentito la sua opinione, così potrò