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uno di quegli uomini condannati a rimanere in perpetua oscillazione tra una fede e l’altra, tra due opinioni disparate. Egli era forte, entusiasta, e la sua evoluzione si doveva compiere immancabilmente in un senso o nell’altro.

Ma egli si trovava per la prima volta nell’attanagliante vicenda. E le antiche massime succhiate col latte, e i pregiudizi necessariamente assorbiti, e l’istinto autocratico di maschio, fortificato dalla millenaria abitudine delle fibre e dei muscoli, tenevano forte in questo giovine rampollo della vecchia società, e non potevano mutarsi senza uno schianto di tutto l’essere.

La gelosia poi irritava il suo orgoglio, nel medesimo tempo che eccitava i suoi sensi; e cercando ausiliari da per tutto, li trovava appunto nei vigorosi istinti, nelle abitudini ereditarie; e con essi lo spingeva alla reazione, suscitandogli in cuore un oscuro bisogno di