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lontana, vituperata, piuttosto che vivere con te pensando sempre alla felicità che non si può avere più. Ho paura che ti odierei. Vi è dentro di me un sentimento strano di cui non mi rendo conto. Forse è la mia perversità? In ogni modo è tanto forte questo sentimento, che non lo posso vincere. Devo dirtelo?

“Ti sembrerà mostruoso. Ecco, in fondo, io non mi posso convincere di meritare la morte, nè il disonore, nè il disprezzo... e meno che mai il perdono che tu potresti accordarmi, un perdono che intorbidirebbe la fonte di tutte le nostre gioie, un perdono di cui leggerei, sempre, nei tuoi occhi l’angoscia od il pentimento!...

“Da dove mi vengono questi pensieri? In quali libri li ho letti? Chi me li ha suggeriti?...

“Non so, Fausto; non so. Li ritrovo in me, come erbe maligne cresciute spontaneamente in un orto mal custodito. Sono pensieri per-