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pote Fausto, e sopratutto del professor Pisani, tirava innanzi come un condannato a morte che aspetta la grazia.

I due giovani gli dedicavano tutto il tempo di cui potevano disporre. Di solito, essi studiavano e scrivevano nella vasta camera dell’infermo.

Vittorio recava con sè il suo umore gaio, esilarante; Fausto nascondeva sotto a una dolce malinconia e una profonda tenerezza, il cordoglio che lo struggeva.

Così diversi d’indole, essi si amavano fin dall’infanzia e si accordavano perfettamente.

Nessun rancore dalla parte di Vittorio: nessun sospetto nel cuore di Fausto.

Giovani, nel vero significato della parola; il cervello pieno di sogni e di speranze sublimi, erano rimasti estranei alle lotte d’interessi che mettevano tanta freddezza tra le loro rispettive famiglie; non avevano mai provate le ansie del denaro, gli acuti morsi