Pagina:Speraz - Il romanzo della morte.pdf/69


— 63 —

Quanto all’eredità, ella non aveva alcun dubbio. Suo zio Paolo non poteva deluderla; ma zio Carlo aveva torto di andare in collera con lei: lei non faceva proprio nulla per influenzare il canonico. Era una simpatia, così; quasi una idea fìssa del vecchio poeta. Del resto, dacchè il suo Fausto doveva sposare Argìa, ella era diventata tanto indifferente a tutto, che non si sarebbe accasciata per nulla anche se don Paolo avesse cambiato il testamento.

Intanto però il Pisani aveva approfittato della presenza dei genitori di Fausto per stipulare definitivamente le condizioni del matrimonio; il quale era stato fissato al prossimo carnevale, o alla Pasqua, secondo lo stato in cui si sarebbe trovato don Paolo.

Altri quindici giorni erano trascorsi così senza alcun avvenimento importante.

Don Paolo, affidato alle cure della sua governante, del nipote Vittorio, e del proni-