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III.


Don Paolo non doveva rimettersi più di quell’attacco: ma la catastrofe era giudicata lontana. Passati i primi giorni, lo avevano ricondotto a casa sua, a Pavia; la paralisi si era dichiarata e sarebbe andata progredendo di giorno in giorno, lentamente, ma inevitabilmente fino all’ultima estinzione delle forze. Una fine malinconica, ma senza grandi dolori e confortata da molte illusioni.

Donna Evangelina e l’avvocato Lamberti si erano recati a visitare lo zio; anche il signor Carlo Giudici era accorso al letto del fratello, dimenticando i vecchi rancori, forse