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Argìa alzò la fronte e guardò il suo compagno di pena. Ah! non avrebbe mai creduto ch’egli l’amasse tanto!... Credeva di essere sola ad amare così; non supponeva pari affetto in un uomo.

Glielo disse.

Egli restò un momento pensoso. Neppure lui aveva misurato prima di quel giorno l’abisso dell’amor suo. Sapeva però che solo il dolore dà la giusta misura dei sentimenti umani. Bontà della vita!... E per la prima volta forse, le sue labbra giovani e fresche si stirarono in un sorriso di amara ironia.

— Argia!... Fausto! — chiamarono un’altra volta dalle finestre della villa.

Li cercavano.

— Dobbiamo andare?....

— Non ancora. Prima di lasciarci intendiamoci bene. Non vi è equivoco tra noi?... Tu credi alle mie parole. Sai che ti amo più di quanto tu potessi immaginare: che non ho