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non poteva amare che te. E per te sono tornato qui, libero, e scevro di qualunque indelicatezza verso la contessina. Non le ho mai detto una parola d’amore: non le ho promesso nulla: posso giurarlo. Tu mi puoi credere perchè ho fatto lo stesso con te; non ho parlato fino a che non sono stato sicuro di sposarti. E tu mi credi, lo vedo. Dunque calmati, amore mio! Non piangere più: saremo felici: tanto felici!...

Argìa non rispose.

Si era lasciata cadere su un monticello di terra, e tornava a piangere, con la fronte nelle mani, piegata in due, annichilita.

Gli ultimi splendori del sole, riverberati sui punti più alti; sparivano.

Il breve crepuscolo autunnale moriva nel freddo grigio della nebbia. Un vento crudo, venuto su con la sera, portava in giro le foglie sparse, con un rumore leggero di cose morte. Sembrava quasi che la campagna, improvvisa-