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— Piangi sempre?! Non mi darai dunque altra risposta che le lagrime?... Ma perchè, perchè piangi così?... Dillo!

Un singhiozzo gli rispose.

Ah! era proprio vero, Argìa non l’amava più. Quel cuore amareggiato dal dubbio non rispondeva più al suo.

Egli si era ingannato giudicandola una di quelle creature privilegiate, dalla fede incrollabile, che vivono e muoiono sotto l’impero della prima forte impressione: veri angeli d’amore, incapaci di analizzare e di discutere un sentimento; anime tetragone alle insinuazioni della maldicenza, perchè incapaci di ammettere il male nella persona che amano.

L’illusione cadeva. Argìa non era di quella tempra adamantina e purissima. Argìa aveva accolto, nutrito il dubbio.

Questo pensiero, sorto improvvisamente nell’anima del giovine, lo immergeva in profonda tristezza; ma non poteva distruggere di un