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vere verso di lei cedendo ad un nuovo impulso. Non facevano alcun rumore i suoi passi sull’erba molle; eppure Argìa si voltò. Era pallidissima e aveva gli occhi pieni di lagrime.
Egli balbettò:
— Le dò noia?...
— No... no... Le pare?...
E arrossì e tacque.
— Si è sentita male?...
— No... Ero stanca..., triste...
“Il povero don Paolo mi ha fatto tanto senso!...
Chinò gli occhi imbarazzata; e il pallore del suo volto si tinse ancora una volta di un fuggevole carnato.
— L’ha visto?...
— Sì; ma poi non ho avuto coraggio di salire; mi son mancate le forze. Come sta adesso?
— Meglio assai. Il professore ha fatto miracoli. E lei dunque come sta?... Le sue mani bruciano.