Pagina:Speraz - Il romanzo della morte.pdf/41


— 35 —

vere verso di lei cedendo ad un nuovo impulso. Non facevano alcun rumore i suoi passi sull’erba molle; eppure Argìa si voltò. Era pallidissima e aveva gli occhi pieni di lagrime.

Egli balbettò:

— Le dò noia?...

— No... no... Le pare?...

E arrossì e tacque.

— Si è sentita male?...

— No... Ero stanca..., triste...

“Il povero don Paolo mi ha fatto tanto senso!...

Chinò gli occhi imbarazzata; e il pallore del suo volto si tinse ancora una volta di un fuggevole carnato.

— L’ha visto?...

— Sì; ma poi non ho avuto coraggio di salire; mi son mancate le forze. Come sta adesso?

— Meglio assai. Il professore ha fatto miracoli. E lei dunque come sta?... Le sue mani bruciano.