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Vi pensava invece il professor Pisani. Fausto intuiva che egli non gli avrebbe accordato la mano di Argìa, se non avesse conosciute le intenzioni dell’abate.
Ma questo che gl’importava?
Si sa, i padri guardano al sodo.
Quanto alla fanciulla, non c’era dubbio.
Egli la conosceva profondamente; non era capace di mercanteggiare il suo amore, di sottomettere i suoi sentimenti al vile interesse. Essa l’avrebbe amato ugualmente se fosse stato povero; e se acconsentiva a sposarlo... Ma acconsentiva ella veramente, dopo quell’abbandono, dopo quei sei mesi di apparente obblio?... Sarebbe egli riescito a convincerla della verità?...
Questo il solo dubbio ch’egli potesse avere su lei; ma un dubbio crudele che lo pungeva come un terribile aculeo confitto nelle sue carni.
Il Pisani e don Paolo ignoravano affatto queste ansie del giovine.