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Questa benefica crisi le fece dimenticare le dolorose recriminazioni. La madre si era rivelata in lei, e la madre aveva altri pensieri.

Oh! povera creaturina innocente senza difesa! Povero piccino che esultava in lei al primo impulso della vita, ignaro del male che le faceva, ignaro del destino che l’aspettava... Povero!... Povero!...

Era vinta, soprafatta da una commozione suprema; i suoi occhi si fissavano in una contemplazione interiore... Un corpicino esile le appariva, un corpicino tutto roseo, con un visetto d’angelo, che stendeva verso di lei le manine...

Oh! lei non ci reggeva! Era suo il bimbo, viveva in lei! E non aveva che lei al mondo! E lei aveva bestemmiato di odiarlo!...

Involontariamente incrociò le braccia nell’atto di stringersi il bimbo sul cuore: e restò assorta, rapita in un’estasi nuova.