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come se le sue viscere si fossero sollevate esultando in un impeto di gioia.

Gioia, in lei che agonizzava nel dolore della condanna appena pronunciata?!...

Soffocava dal caldo, e un sudore diaccio le bagnava le tempie; il cuore le balzava fortemente e uno strano terrore soggiogava il suo spirito.

Che cosa avveniva dentro di lei?... Chi l’agitava così?... E perchè si ammolliva la sua fibra tesa, perchè sentiva tanta tenerezza in luogo del rancore e dell’odio di poco prima?...

Quell’essere senza nome, che lei chiamava un intruso... era egli passato improvvisamente dalla vegetazione alla vera vita?... Aveva egli forse già una coscienza?... Sentiva forse, o presentiva il dolore a cui era condannato? le cieche ostilità degli uomini, che per lui — sciagurata creatura — si preannunziavano nelle ostilità della madre?...

Scoppiò in singhiozzi e pianse a lungo.