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tava della sua debolezza o della sua ignoranza, e continuava il proprio cammino.
La fanciulla era diventata donna e madre. Tutta la sua vita era legata all’intruso — e doveva amarlo! Aveva dei doveri sacri. Se li conculcava, la società l’avrebbe chiamata infame: se li adempiva era disonorata. I benevoli l’avrebbero compatita, perdonata forse, in grazia della sua espiazione.
Espiazione di che cosa?
Si può espiare un delitto, un fallo volontario.... Ma dovere espiare la legge di cui si è vittime!... Espiare!... E poi? Inutile anche l’espiazione.
Fausto la sposava. Ebbene, anche se egli viveva, anche se tutti continuavano a credere che il bimbo fosse di lui; di là a trent’anni, quando lei sarebbe stata nonna, i suoi conoscenti, i suoi amici, i parenti dei parenti si sarebbero ricordati ancora di quella piccola infrazione alla legge, come di una macchia