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— È il cuore che mi fa paura; sempre il cuore! — diceva Fausto con un pallido sorriso.
E il professore crollava il capo dall’alto al basso, in segno di grave preoccupazione.
— Se il cuore resiste siamo salvi!...
La parte principale della cura era rivolta a sostenere quel povero cuore tanto bersagliato.
Ogni volta che Vittorio o il Pisani apparivano sulla soglia, Fausto li interrogava con lo sguardo ansioso.
Che paura aveva di morire prima!
Finalmente, verso le quattro, Vittorio recò la buona novella: tutte le difficoltà erano vinte, l’ufficiale civile aveva promesso di arrivare puntualmente, tra le cinque e mezzo e le sei.
La signora Luisa addobbava la camera, rasciugandosi le lagrime che voleva nascondere a Fausto.