Pagina:Speraz - Il romanzo della morte.pdf/253


— 247 —

diffusa, recava nell’ampia stanza quel senso di freddo e di tristezza che mette i brividi dopo una notte di veglia.

Per una singolare coincidenza di luce e di colore, il Pisani ebbe la visione di un’altra alba, lontana di molti anni. Era il tempo delle guerre contro lo straniero. Un cielo livido, un paesaggio piatto, biancheggiante por la brina caduta nella notte; e nello stanzone dove sostavano dopo una marcia forzata di sette ore, una lucernetta agonizzante... così! Arrivavano tardi per aiutare; lo scontro era terminato, il nemico aveva ceduto il campo. Si sentiva il rullo dei tamburi che si allontanavano malinconicamente nella nebbia. Quanti morti! Quanti feriti sparsi sulla spianata!...

Presto all’opera!

Ed egli ci s’era messo all’opera, con tutto l’ardore della gioventù. Lavorava per quattro, fresco, arzillo, come se si fosse alzato allora.