Pagina:Speraz - Il romanzo della morte.pdf/249


— 243 —

Ella non rispose neppure con un gesto.

Il professore si allontanò di qualche passo, si asciugò la fronte madida. Il sangue tumultuava nelle sue vene gonfie. Aveva paura di sè stesso. Voleva vincersi e dominare con fermezza di spirito quella situazione così difficile; salvare l’onore della famiglia. Ma la collera tenace gli offuscava il cervello; aveva impulsi ciechi e lo sforzo che faceva per reprimerli, lo soffocava.

— Tutto perchè non hai avuto confidenza in tuo padre!... Ma quando è stato? Quando?... Eppure, io ho vegliato!... Ah! no, per Iddio, io non ho meritato questa vergogna! Ho sacrificato tanto per voi altri, per non darvi una matrigna, per starvi sempre al fianco!... E tu, la mia figliuola maggiore, la ragazza savia di cui non ho mai dubitato, tu mi hai tradito così!...

Parlava a scatti, battendo i denti; e nella voce rotta era lo schianto di un dolore più grande della collera.