Pagina:Speraz - Il romanzo della morte.pdf/239

XII.


Una nottata affannosa seguì la giornata pessima.

L’estrazione dell’acqua dalla pleura diede poco risultato.

Verso l’alba Fausto si assopì; la testa alzata sui guanciali; i capelli incollati alle tempie dal sudore; il viso terreo; i pomelli accesi.

Anche Argìa si assopì. Ed anche il suo viso appariva smunto ed emaciato. Ella giaceva abbandonata all’indietro sulla poltroncina; vinta dalla stanchezza di tutti quei giorni.

Colta dal sonno così improvvisamente; in quello stato di prostrazione; aveva dimenti-