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Tornò la calma ed il sonno. Ma la febbre era cresciuta ancora!

Entrò un altro medico che brandiva l’occhialetto. Il Pisani trasse di sotto l’ascella del malato il piccolo termometro per mostrarlo al nuovo venuto, e si misero a parlare tra loro sommessamente, masticando le parole.

Poi l’uomo dall’occhialetto volle fare una rapida ascoltazione al polmone ed al cuore del paziente, sotto agli occhi ansiosi del professore e di Argìa.

Era un medico giovane, sebbene già famoso; non ancora avvezzo alla morte, mal corazzato contro le angoscie dei parenti e degli amici che vegliano presso ad un ammalato in pericolo.

Quando si raddrizzò mostrò un viso pallido, disfatto, e i suoi occhi atterriti si fissarono in quelli del professore improvvisamente ammutolito.