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Lui solo doveva morire... lui che non aveva avuto il coraggio di prendersela così... nè la forza di strapparsela dal cuore.

Intanto però, leggendole negli occhi che lei sarebbe morta, perchè voleva seguirlo, egli si sentiva sollevato; e soffriva meno di quell’atroce puntura al polmone e di quella oppressione affannosa.

La ringraziava con un pallido sorriso; l’accarezzava dolcemente. Ma di tratto in tratto, un violento scoppio di tosse interrompeva le carezze. L’angoscia lo riafferrava. Doveva morire solo, distrutto dalla malattia; in mezzo agli spasimi... Mentre la morte sognata con Argìa sarebbe stata così dolce!...

Il destino non aveva voluto concedergli quell’unica gioia. La morte implorata amica, lo assaliva a tradimento, lo colpiva nell’ombra, come fa l’assassino. Gli pareva di averla dinanzi, fantasma terribile, e l’apostrofava, la insultava.