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poichè nessuno si curava di quella legna morta.

In primavera, prima degli uomini, sarebbe arrivata la piena... e l’acqua del Gravellone li avrebbe portati con sè, chi sa fin dove lontano.. Dovevano legarsi ben stretti con una sciarpa... per non essere separati.

Un brivido di freddo insopportabile lo fece trasalire.

Sorrise.

Era quello il primo saluto della morte: ella si annunziava così.

Oh! Argìa bella!...

Come l’avrebbe stretta al suo cuore negli ultimi istanti!...

S’inteneriva, vinto da una inesprimibile angoscia.

Ad un tratto s’accorse che annottava.

Era tardi...

Come mai aveva fatto così tardi? Voleva correre dalla sua Argìa.