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Sull’orlo del bosco incontrò una vecchietta e due ragazze coi grembiali pieni di legna. Vedendo quel giovane signore, che poteva essere il figliuolo di un fittavolo o di un proprietario, la vecchia fu sul punto di gettare il suo carico per scappare più presto. L’aria indifferente di Fausto la rassicurò. Intanto le due ragazze passavano alla lontana, mute e rapide come ombre.

Nel bosco, silenzio e solitudine di tomba. La nebbia, sempre più densa, ne celava i confini; pareva una foresta immensa in uno sterminato deserto.

Non un’orma su quella neve. Fausto era il primo che ne sfiorasse il candore; e i suoi passi risuonavano lugubremente come sulle pietre di un tempio deserto, sotto agli archi slanciati e bianchi, che i rami brinati formavano; lungo le ampie navate.

Che superbe colonne, e quale fantastica architettura!