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non poteva più studiare su i cadaveri; tormentato da invincibile terrore. E per lui; senza la scienza; la vita non valeva un soldo.

Chi sa!

Morire per la scienza... uccidersi per un amore...

— Ah! Come siamo sempre stupidi! - mormorò Fausto battendosi la fronte. - Eppure, domani, io non parlerò più, non respirerò più! Non avrò più questa noia del pensare; e la gente che si stima savia parlerà della mia pazzia! Il più stupefatto sarà don Paolo, lui che non vede altro male al mondo fuori della morte e della vecchiaia! Appunto, caro zio, appunto, il meglio è morire giovani.

Rise.

Un momento dopo, inconsapevolmente rabbrividì.

— Oh! Argìa! Argìa!...

Ed ebbe come uno scoppio di pianto interno che represse.