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Era giorno di mercato a Pavia. Quelli che già avevano conchiuso i loro affari se ne ritornavano alle loro case. Altri, pochi, giungevano appena.

Il freddo intenso arrossava i nasi; i fiati gravi fumavano come i caminetti delle pipe.

Sulla neve gelata, su i carichi dei carri, su tutte le superficie immaginabili, la brina alta alcuni centimetri, scintillava come cristallo sfaccettato.

Sulla Via dei Mille, sozze baracche di rivenditori di commestibili aperte in pieno gelo; ragazzi sudici o intirizziti; la facciata, stupenda di Santa Maria in Betlemme; qualche bella casa; una fila di casuccie; e luridi monticelli di nevo fangosa e nera, attendenti il disgelo, parte per parte, presso agli ingressi delle abitazioni.

Alla fine del Borgo, sulla strada di campagna, una donna che pareva cieca, con due bambini seduti contro le sue ginocchia, cercava di toccare il cuore ai passanti.