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vani rimorsi: non turbare con inutili torture questi supremi istanti.

“E perdona a me di averti tormentata con le mie insistenze. Perdona al mio amore, alla mia intensa passione. Ora è finito: ho vinto...

“Quello che so, basta. E che mi gioverebbe sapere di più?... Intendo quale tormento sarebbe per te ritornare su quei fatti; ricercarne i particolari nella memoria, e ripeterli a me: intendo lo spasimo della tua anima, l’angoscia del tuo pudore...

“Ed io stesso, quale soddisfazione ne avrei?... Una morbosa soddisfazione che mi avvilirebbe ai tuoi occhi ed ai miei.

“Più in alto! Più in alto!...

“Ti ricordi quel che ti ho detto sul bastione l’ultima sera? Noi dobbiamo librarci nell’infinito con l’anima serena, il cuore ebbro di un amore rinnovato e purificato. Lungi da noi le miserie della vita comune, le stupide