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tale e quale, abitata dalle famiglie dei contadini addetti al podere.

Da tempo il Pisani pensava ad un’abitazione più appartata per quella gente e ad un riordinamento di tutta la corte; ma quando si metteva a fare i conti, trovava che i danari non gli bastavano, e doveva rassegnarsi a tirare innanzi così. Talvolta egli si sfogava in potenti sgridate, che distribuiva un po’ alla cieca; ma poi si rilassava com’era del suo carattere.

In quel dopo pranzo d’autunno, circondato dai suoi figli e dai suoi scolari prediletti, egli non pensava a queste malinconie.

Pensava piuttosto che Argìa si sarebbe consolata finalmente e il suo visino pallido avrebbe riacquistato lo splendore di una volta.

Egli era rimasto nella sala rossa, col suo amico don Paolo, condannato dalla grama salute ad una infinità di riguardi.

Era ancora un bell’uomo il professor Pisani