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Ma Amelia vegliava; e con lei vegliavano gli occhi gelosi di Fausto Lamberti.

Il giuoco andava in lungo: la catena girava girava.

I ragazzi dei contadini, aggruppati in un angolo, se la godevano.

Alcuni correvano qua e là per la corte, mischiandosi arditamente ai signori.

Era il tormento del Pisani quella banda di monelli scalzi e scapigliati; ma non poteva liberarsene. La casa di campagna rifabbricata da lui o decorata col nome di villa, sorgeva in mezzo a un immenso cortile erboso, una specie di prato cinto da un muro assai alto che formava un quadrato ad angoli retti. Tre cancelli si aprivano nei tre lati del muro davanti alla casa: uno metteva nello stradale del Borgo; l’altro conduceva ai campi; il terzo nell’orto, e di là a una vigna e a un frutteto.

Dietro la casa, il cortile diventava rustico e terminava con la vecchia cascina, rimasta