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Le donne eran fatte a quel modo: desideravano la voluttà come gli uomini; ma poi non volevano che si dicesse!...

Non più alto di così il pensiero di quell’artista destinato a una brillante carriera; non più fine, il suo sentimento.

Argìa aveva penato molto per ricordarsi di quello che era avvenuto sotto la rovere, e sempre rimaneva per lei un lato oscuro in quella tragedia della sua vita.

Era in uno stato anormale, letargico.

Sognava, o le pareva di sognare. L’allucinazione la dominava. Le pareva che Fausto fosse ritornato... che sedesse accanto a lei... le parlasse... Tutto a un tratto, un barlume: era veramente Fausto, quell’uomo?...

Era l’amore, la gioia, l’oblio.

E dopo un momento, una sensazione terribile, che la risvegliava completamente.

Aveva gridato con tutta la sua forza. Quel grido avrebbe dovuto risuonare alto nella