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Argìa era alla finestra, ma non faceva alcun cenno, nè pareva disposta a muoversi.

La vedeva bene nel riverbero della luna; la guardava fisso, e sommessamente le diceva: Vieni amor mio! - mettendo tutta la forza del suo desiderio in quella invocazione.

Ed ecco che lei si era mossa ed era discesa. Non gli aveva fatto alcun cenno, ma era andata ad aspettarlo laggiù nell’ombra fitta di quel grand’albero; proprio come lui aveva pensato, per maggior sicurezza, sapendo bene che, alla peggio, se lo sorprendevano all’aria aperta avrebbe trovata qualche scappatoia; mentre il solo fatto di essere sorpreso nella camera della fanciulla poteva cagionargli i più gravi imbarazzi.

Adolfo Ruggeri non era un ipnotizzatore scientificamente conscio dell’opera sua.

Se aveva sentito parlare d’ipnotismo, certamente non se ne era occupato. Profondo soltanto in musica, come la maggior parte