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Cominciò a guardarla con insistenza. Era una bella figliuola, per Dio! E se fosse stata un poco compiacente...

Il fatuo non dubita di nulla; non ha scrupoli, va diritto per la sua strada, convinto che tutto è dovuto al suo merito; indifferente alle sofferenze altrui. Adolfo Ruggeri macchiava di questa volgare perversità la sua anima di artista. Qualcuno gli aveva detto che Argìa amava uno studente di Mantova poco curante di lei, e che tale amore infelice la rendeva indifferente a tutti gli omaggi. Subito, prima di vederla, il violinista aveva pensato: se avessi tempo proverei io a farle la corte. Ed ora, mentalmente, egli si diceva: “Forse riesco in una sola sera: i miei occhi fecero altre volte cotali miracoli.„

Le sue grandi pupille grigie, abbaglianti, avevano ricevuto realmente dalla cieca natura, una strana potenza di fascinazione. Ed egli, come se ne valeva!